Antonio Ferrara Psicoterapeuta
Mi chiamo
Antonio Ferrara
Mi chiamo Antonio Ferrara, sono nato a Capua il 1° Aprile 1943.
Fin da piccolo mi è piaciuto il teatro. Recitare mi dava energia, mi risvegliava emozioni e mi dava un pubblico. Ho seguito corsi di studio classici e poi mi iscrissi all’Università: facoltà di giurisprudenza. Contemporaneamente, frequentai un corso di arte drammatica e diventai un attore professionale. Per alcuni anni lavorai in teatro e in televisione, poi per vicende varie lasciai il mondo dello spettacolo e divenni avvocato. Ma presto mi resi conto che questa professione non mi piaceva.
Nel 1974 ebbi la fortuna di incontrare un americano, Barrie Simmons, persona che praticava la Psicoterapia della Gestalt. Era arrivato a Napoli e guidava gruppi di terapia mirati alla conoscenza di se stessi e degli altri. Fui molto preso da questa esperienza, che seguii per anni, scoprendo sempre più aspetti del mio modo di essere e di stare con gli altri, aprendomi a conoscenze completamente nuove.
Durante gli incontri facevamo esercizi particolari che portavano a sentire stati emotivi, ad esprimersi con spontaneità, con verità, ad incontrare gli altri e ad interloquire guardandosi negli occhi, e così via. Fu un’esperienza molto coinvolgente che mi spinse a seguire Barrie non solo in terapia di gruppo, ma anche in sessioni invidivuali e “maratone”. In seguito anche in supervisione.
Più entravo in queste esperienze, tanto più mi allontanavo dall’avvocatura finché, anche appoggiato da Barrie, decisi di diventare anch’io un terapeuta e, nel 1982, feci il mio primo gruppo (3 persone), di psicoterapia della Gestalt. Dopo poco mi iscrissi anche alla facoltà di psicologia, a La Sapienza di Roma.
Nello stesso 1982, sempre casualmente, incontrai l’Analisi Transazionale. In questo caso si trattava di una scuola strutturata e internazionalmente riconosciuta. La dirigevano Carlo Moiso e Michele Novellino.
Con l’Analisi Transazionale feci l’intera carriera, Analista Transazionale, Didatta in formazione e infine Didatta Supervisore. Ognuna di queste tappe prevedeva apprendimenti teorici e pratici e la presenza di docenti e supervisori che mi guidavano. Conobbi tanti Analisti transazionali importanti e con alcuni divenni anche amico.
Nel 1987 fondai l’Istituto iGAT – Istituto di Psicoterapia della Gestalt e Analisi Transazionale, posto dove esercitavo la mia professione privata e che poi fu sede di corsi di Counselling e di Psicoterapia che suscitarono presto molto interesse.
Fu in quegli anni che incominciai a frequentare sempre di più Claudio Naranjo, che già avevo conosciuto nello stesso 1982.
Claudio per me fu una grande rivelazione, era un allievo diretto di Fritz Perls, il fondatore della Gestalt, ma anche un conoscitore di tradizioni spirituali, che trasformò in una moderna psicologia la cultura dell’Enneagramma.
Claudio affrontò tante aree della conoscenza, e tra l’altro fu musicista e ricercatore scientifico. Avevo seguito vari suoi workshop e c’era tra di noi un buon feeling, tanto che nel 1998 mi disse: “Vuoi venire in Spagna ad insegnare il tuo modello agli spagnoli?”.
Dopo qualche mese ero in Andalusia, in un posto vicino Alicante che venne chiamato “Babia”, dove fui supervisore del primo SAT di un nuovo ciclo, che durò fino alla sua morte. Il SAT era nato anni prima ma poi venne interrotto.
Il nuovo SAT era costituito da incontri di gruppo di 9 giorni, seguendo un modello ricco e articolato: l’Enneagramma nei suoi diversi livelli, meditazione, Gestalt, teatro, e insegnamenti delle molteplici conoscenze che aveva Claudio.
Quest’esperienza fu portata avanti per tanti anni, in tanti paesi del mondo. Lo scopo del Modello SAT era soprattutto di facilitare la trasformazione dei partecipanti, attivando le loro potenzialità, in direzione di una maggior consapevolezza e di un miglioramento del proprio modo di vivere, che oltre alla concretezza dell’esistenza quotidiana, desse importanza a quegli aspetti più sottili della personalità che, attraverso pratiche meditative, permettessero di raggiungere la natura pura della mente.
Dopo questa prima esperienza fatta a Babia, invitai Claudio a Napoli, la mia città, dove insegnò per la prima volta l’Enneagramma in Italia.
Nel tempo fui considerato il suo erede spirituale, ed effettivamente ritengo di avere assorbito molto dei suoi insegnamenti, ai quali ho dato una forma che viene implicitamente assimilata nel mio Modello GATES.
Fu nel 2001 che fondai a Napoli la Scuola quadriennale per Psicoterapeuti, riconosciuta dallo Stato, che si aggiunse a quella di Counselling che già esisteva dal 1987. I corsi portano avanti, in maniera diversa, il Modello GATES: Gestalt, Analisi Transazionale, Enneagramma, Spiritualità. In entrambe le scuole ebbi e mantengo il ruolo di Didatta Supervisione riconosciuto dal MIUR e dalle associazioni nazionali FISIG, CNSP, EAGT, e internazionali IAT, ITAA, EATA per la Scuola di Psicoterapia, CNCP e siCO per la Scuola di Counselling.
Tutta la mia formazione si è avvalsa di quella che considero l’esperienza più importante in assoluto, ovvero l’insegnamento dello Dzogchen, alto perfezionamento di tradizione Buddhista che, a partire dal 1977 e fino al 2018, ho ricevuto dal maestro tibetano Namkai Norbu Rimpoche.
L’insieme di tante esperienze, la conoscenza di centinaia di persone incontrate in diversi paesi del mondo, dove tenni seminari e formazioni e dove partecipai anche ai SAT, mi permettono di aprirmi con flessibilità e con notevoli competenze alla comprensione di bisogni e necessità, spesso repressi o sconosciuti, che sono dietro sintomi e insoddisfazioni che alimentano la vita quotidiana.
Considero che lo Psicoterapeuta oltre a saper curare, possa fare da guida a persone di ogni età.